La camelia è un genere di piante della famiglia delle Theaceae, originario delle zone tropicali dell'Asia. Il nome del genere, scelto da Linneo, deriva dal nome latinizzato del missionario gesuita Georg Joseph Kamel (1661-1706), farmacista e botanico, che per primo importò la pianta dal Giappone.
Il genere Camelia comprende piante a portamento arbustivo o ad alberello, sempreverdi, alte in natura fino a 15 m. Le foglie sono semplici alterne, di colore verde più o meno scuro secondo la specie, lucide e coriacee, a volte carnose e provviste di stipole e ghiandole aromatiche, con i margini lisci o crenati, di forma ellittica, lanceolata o oblungo-lanceolata. I fiori sono semplici o doppi di colore bianco, roseo o rosso, privi di profumo o molto profumati; sono piante adatte ai climi temperati e umidi.
Nelle zone tropicali asiatiche, dalla Camelia sinensis (L.) O. Kuntze (= C. thea), si ricava dalle giovani foglie la nota bevanda tonificante conosciuta con il nome di tè. Fu introdotta in Nord America (Carolina del Sud) dal botanico francese André Michaux attorno al 1890.
La specie più coltivata come pianta ornamentale nei giardini, parchi e viali, è la C. japonica L., originaria della Corea e del Giappone, arbusto che raggiunge alcuni metri di altezza, foglie persistenti, ovali di colore verde cupo lucente, fioritura primaverile con fiori dai colori nelle varie sfumature dal bianco al rosso cupo, corolle a forma di rosa aperta e appiattita.
In Italia anche se non più coltivata come un tempo, è diffusa nella zona dei laghi prealpini, in alto Piemonte, dove si trovano numerosi boschetti utilizzati per la raccolta dei fiori in boccio, e nell'Italia centro-meridionale e insulare; in condizioni pedo-climatiche ottimali, possono raggiungere dimensioni di oltre 10 m di altezza. In particolare da segnalare in Lucchesia la zona intorno a Sant'Andrea di Compito, frazione del comune di Capannori i cui terreni naturalmente acidi hanno favorito la coltivazione fin dal XVIII secolo; oggi vi si svolge in primavera la manifestazione "Antiche camelie della Lucchesia".
La C. japonica è pianta subtropicale, ed ama quindi estati piovose ed inverni asciutti; tuttavia è resistente al freddo, sino a -15 °C; teme il vento freddo (che la dissecca) e il ristagno d'acqua (che fa marcire le radici), per il resto si adatta a qualunque esposizione. Tuttavia, poiché i fiori, soprattutto se chiari e doppi, marciscono sulla pianta, è ideale la penombra.
Coltivato in piena terra, vuole terreno acido od almeno neutro, non ricco.
In vaso può essere coltivata con torba, terra di bosco e foglie, di castagno o d'erica, riparandola in serra d'inverno. Va rinvasata almeno ogni due anni.
Si moltiplica per talea o per innesto su soggetti ottenuti con talea o semina.
Data la crescita molto lenta di queste piante, la potatura deve essere sempre cauta, a meno che non si voglia far ripartire da zero una pianta troppo accresciuta. La potatura di formazione va fatta subito dopo la fioritura, selezionando tra i nuovi getti quelli che si vogliono tenere, lasciando almeno una gemma. La potatura di pulizia (rami morti o danneggiati, o in eccesso) può essere fatta in qualunque stagione. Gli inglesi dicono che la camellia deve rimanere abbastanza aperta, tanto "da lasciar passare un uccello in volo".
Noi conosciamo la camelia come una splendida pianta da fiore ma in realtà nei suoi luoghi di origine, vale a dire in Cina ed in Giappone, è uno splendido arbusto legnoso che supera i dieci metri di altezza, molto ramificato, con la corteccia liscia e produce tra l'altro, un legno molto duro. Le foglie sono cuoiose, lucide, provviste di un corto picciolo di colore verde intenso, glabre, alterne ed appuntite. Per quanto riguarda il fiore questo è solitario, ascellare e si forma sui rami di un anno ed è di forma e colore tra i più vari in considerazione della grande selezione genetica che nel secolo scorso è stata fatta su queste piante.
Nella cultura orientale la camelia è il simbolo della devozione eterna tra gli innamorati. La sublime danza del petalo e del calice che percorrono il ciclo vitale congiuntamente (arrivando addirittura a distaccarsi insieme dalla pianta) rappresentano alla perfezione la persistenza dell’amore e la devozione reciproca.
Fiore adatto da regalare ai propri cari, portatore di buona fortuna se regalato a un uomo, non va mai indossato tra i capelli di una donna che desidera un figlio poiché secondo un’antica credenza cinese prolunga l’attesa della gravidanza.
Inizialmente utilizzato per preparare il tè (bianco, verde, nero e oolong), questo fiore ha assunto una grande importanza anche nel campo delle arti.
Le camelie erano infatti il fiore preferito di Alphonsine Plessis, la donna che ispirò il noto romanzo di Alexandre Dumas “La signora delle camelie”. Inoltre la stilista Coco Chanel amò così tanto questo fiore da renderlo leti motiv nelle sue collezioni e simbolo della Maison nel mondo.
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