Il mascarpone è un formaggio ricavato dalla lavorazione di panna e acido citrico o acido acetico. È tipico di alcune zone della Lombardia (in particolare Lodi e Abbiategrasso) ed è riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali come prodotto agroalimentare tradizionale italiano.
Il nome deriva dal termine lombardo mascherpa o mascarpia, che indica la ricotta o la crema di latte.
Le origini precise di questo derivato del latte non sono note, ma la sua produzione ed il suo consumo risalgono sicuramente a diversi secoli fa. Secondo il giornalista Gianni Brera il nome esatto del prodotto, dovrebbe piuttosto essere mascherpone, derivando da Cascina Mascherpa, una cascina non meglio individuata che si trova, o si trovava, nella bassa al confine tra le province di Milano e Pavia. Mascherpa è un cognome tipico della zona. L'autore di una raccolta di termini dialettali di Cutrofiano - Lecce -( Pier Donato Colì, 20/09/1873 - 23/01/1943) definisce la panna del latte mascherpane.
Tradizionalmente il mascarpone veniva prodotto solo durante la stagione fredda, mentre oggi è un prodotto reperibile tutto l'anno.
Ha l'aspetto di una crema morbida, consistente, di colore bianco-giallo chiaro, con sapore molto dolce, altamente calorica. Si tratta di un prodotto da consumare fresco, visto che tende ad irrancidire rapidamente.
A differenza della maggior parte dei formaggi italiani, che vengono realizzati tramite coagulazione presamica, ovvero attraverso l'aggiunta di caglio al latte, il mascarpone viene prodotto tramite la coagulazione acido-termica della crema di latte (detta anche panna): attraverso cioè l'aggiunta di acido acetico o citrico e lavorazione per 5 o 10 minuti ad alta temperatura, anche fino a 90-95 °C. Tale differente coagulazione è la causa della consistenza cremosa del mascarpone. Per questo motivo il mascarpone è comunque classificabile come formaggio, non come semplice latticino, perché avviene la coagulazione della caseina presente, la cui modifica strutturale rende più compatta e consistente la crema. Alla coagulazione segue la sgocciolatura del siero con filtraggio del mascarpone. Viene generalmente utilizzato il latte della mungitura del mattino che, appena giunto in caseificio, viene sottoposto a centrifugazione per ottenere la panna con un percentuale di grasso intorno al 35%.
Non essendo prodotto con caglio, è utilizzato nella cucina vegetariana.
Si è proposto diversi anni fa di sostituire per le produzioni industriali il latte pastorizzato con quello UHT onde renderlo un prodotto più facilmente conservabile, con la ricetta tradizionale da convertire in alimento DOP.
Unito a liquore, caffè, biscotti, zucchero, crema di latte (detta anche panna liquida) e uova è alla base della preparazione di molte creme dolci. È uno degli ingredienti fondamentali nella preparazione del tiramisù. La crema di mascarpone è molto diffusa in Emilia come dolce da servire in coppa.
Gustoso, cremoso e vellutato, il mascarpone può essere assaporato anche al naturale. A volte è utilizzato al posto del burro, come grasso da condimento. Non è raro che venga aggiunto ad altri ingredienti (ad es. gorgonzola, noci, speck, salmone, gamberetti, granchio, erba cipollina, olive, capperi, tartufo ecc.) per comporre creme fredde o calde; queste possono essere consumate sui crostini di pane (come antipasto), ma anche nel condimento per pasta, risotti o pizze (in veste di primo piatto o piatto unico). All'interno dei secondi piatti, questo formaggio funge da agente emulsionante per gli intingoli (ad esempio quello di in un filetto al pepe o delle scaloppine) o per concludere il fondo chiaro di un arrosto corposo.
Il mascarpone rientra anche in moltissime specialità pasticciere: può servire come farcitura (ad es. del panettone, delle crepes, delle millefoglie ecc.) o strutturare la preparazione del famoso tiramisù (amalgamato a liquori, zucchero, tuorlo d'uovo, caffè e ad una spolveratina di cacao). Per i più golosi, si sposa brillantemente con le creme spalmabili alla nocciola (tipo nutella), ma non delude se associato a grosse e dolci fragole di stagione. E' impiegato anche come base per alcuni semifreddi o miscelato alla crema pasticcera in alternativa alla classica crema diplomatica.
In comparazione al burro e alla crema di latte (o panna fresca), il mascarpone risulta pressappoco una via di mezzo. Lipidi ed energia, pur essendo il 40% inferiori rispetto al burro, sono comunque eccessivi per caratterizzare un alimento da impiegare come pietanza. Si tratta quindi di un formaggio da considerare alla stregua di un grasso da condimento, con l'unico vantaggio (magra consolazione) che apporta più proteine.
E' quindi bene non esagerare con il consumo di mascarpone.
In quello fresco, prodotto con latte di vacca, la percentuale di lipidi si aggira intorno al 47%, mentre in quello ottenuto dal latte di bufala è addirittura superiore.
Anche il tasso di colesterolo è molto elevato (intorno ai 95mg per 100 grammi di prodotto). Inoltre, la ripartizione degli acidi grassi è a favore di quelli saturi, pertanto si tratta di un alimento del tutto inadatto alla dieta dell'ipercolesterolemico.
Le proteine (seppur ad alto valore biologico) sono piuttosto moderate e i carboidrati risultano pressoché marginali. Le fibre sono assenti.
Tra i sali minerali non si evidenziano concentrazioni degne di nota, mentre per quel che concerne le vitamine sono apprezzabili i livelli di riboflavina (vit. B2) e retinolo equivalenti (vit. A).
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