La roulette è un gioco d'azzardo di origine italiana (la girella) introdotto in Francia nel XVIII secolo.
Consiste in un disco, diviso in 37 (o 38, nella roulette americana) settori numerati da 0 a 36 e colorati alternativamente in rosso e nero, mentre lo zero (0), come il doppio zero (00) quando è presente, è normalmente colorato di verde o in bianco (in pochissimi casi); il disco viene fatto ruotare nella sua sede dal gestore del banco (il croupier) che successivamente vi lancia una pallina, originariamente in avorio, oggi in resina o teflon: la pallina viene fatta ruotare in senso opposto a quello della roulette, e si ferma cadendo in uno dei settori numerati, determinando il numero vincente.
La roulette e i casinò hanno contribuito a cambiare la storia, facendo la fortuna ed il più delle volte la sfortuna di personaggi famosi, causandone il fallimento o addirittura la morte.
I casinò hanno raccolto i soldi facendo fiorire e prosperare delle piccole città o finanziando gli stati, che con quei soldi hanno potuto fare del bene (togliendo le tasse ai cittadini) o fare del male (finanziando le campagne di guerra).
Il mondo cambia la roulette no, ed anche oggi con le nuove tecnologie e le sfide on-line il risultato è lo stesso di tre secoli fa, case da gioco che fanno soldi, governi che incassano le tasse e giocatori che provano l'emozione del gioco e contribuiscono a continuare a far girare la roulette.
La roulette nasce dall'unione di diversi giochi praticati nel passato e conosciuti nel XVII secolo.
C'è chi dice che le sue origini risalgono addirittura ia tempi dei romani quando i soldati scommettevano facendo girare uno scudo con degli appositi segni su una lancia. Stesso criterio usato nel medioevo con le ruote dei carri.
I giochi che più hanno influenzato lo sviluppo della roulette sono l'hoca, il biribisso ed il gioco dell'EO (Even Odd)
L'hoca era formata da una ruota con sei raggi attaccati ad un perno centrale su sui veniva appogiata una pallina, la ruota veniva fatta girare e la pallina cadeva verso il bordo in una delle 42 caselle. Il banco aveva dalle 3 alle 6 caselle a lui riservate. Dato che si trattava di un gioco molto favorevole per il banco sembra che Luigi XIV avrebbe contribuito alla sua diffusione per aumentare le proprie ricchezze.
Il biribisso in voga in italia tra il 1600 ed il 1700 e si tratta di una specie di tombola formata da palline forate con dentro arrotolato un biglietto con il numero ed un tappeto su cui i giocatori mettevano le monete e venivano pagati all'uscita del numero vincente o delle chance rosso, nero, pari, dispari ed alto e basso. In Italia fu abolito alla fine del 1700 e prese piede in Francia con il nome di Biribì. Veniva giocato in due versioni, quella classica con 70 numeri (pagati 63 a 1) e quella "di strada" con solo 36 numeri e meno chance, disegnate su un telo per meglio nasconderlo in caso di arrivo della polizia.
Il gioco dell'EO era formato da un cilindro contenente 40 caselle con le lettere E (Pari) e O (Dispari) alternate, due di queste erano a favore del banco. I giocatori potevano puntare solo su pari e Dispari e venivano pagati alla pari.
Raggruppando il meccanismo di gioco della ruota che gira, le combinazioni pagate alla pari ed i numeri dall'uno al 36 ed il tappeto del Biribì di strada viene creata la roulette moderna (piccola ruota in francese).
La prima descrizione ufficiale del gioco fu fatta dallo scrittore francese Jaques Lablèe nel suo libro del 1802 "Roulette, ou histoire d'un joueur" (roulette o la storia di un giocatore) in cui si narrano le vicissitudini di un ragazzo che diventa un giocatore d'azzardo nella parigi del 1796.
Nel libro vengono descritte accuratamente sia la roulette che il tavolo da gioco, con la suddivisione dei numeri su tre colonne verticali di 12 numeri e sugli spazi per le puntate semplici su rosso, nero, manque, passe, pari o dispari; esattamente come la ritroviamo ai giorni nostri.
Il libro è scritto come una raccolta di lettere da parte del giocatore alla propria moglie, in cui descrive sia i luoghi e le persone che le proprie emozioni. E fa molto effetto leggere come più di duecento anni fa la mente del giocatore era attraversata dagli stessi dubbi, dagli stessi pensieri e dalle stesse considerazioni dei giocatori di oggi.
Secondo alcuni furono i Greci ad utilizzare una forma rudimentale del gioco, usando delle ruote da carro, secondo altri risale al gioco italiano della girella. Ma il prototipo della roulette moderna viene attribuito allo scienziato francese Blaise Pascal, studioso del calcolo della probabilità, che creò il gioco nella sua ricerca di un macchinario a moto perpetuo. Il nome "roulette", in francese, significa appunto "piccola ruota".
La leggenda vuole che il gioco fosse così diffuso in Europa nella metà del XVII secolo che anche un Cardinale, monsignor Mazzarino, fece aprire numerosi casinò in Francia per rimpinguare le casse del dissestato erario.
La leggenda vuole che Pascal stesse sperimentando la creazione di un dispositivo dal moto perpetuo. Trascorse molto tempo a provare diverse teorie e invenzioni, ma alla fine dovette arrendersi.
Tuttavia, una delle cose create durante queste ricerche fu la ruota della roulette. Se Pascal avesse allora capito il potenziale della sua invenzione non è dato a sapersi. Sappiamo, tuttavia, che ciò avvenne più o meno nel 1657 e, alla fine del 1700, la ruota della roulette era già diventata una presenza costante nelle sale da gioco di Parigi.
La ruota della roulette non fu dotata dei suoi particolari contrassegni alternati, rossi e neri, fino alla fine del diciottesimo secolo e fino al 1840 la roulette aveva tutti i numeri che ha ora, tranne la casella dello ’0′; casella fu inserita dopo il 1842.
Inizialmente la roulette era formata solo da 36 numeri, 18 rossi e 18 neri. Fu solo nel 1843 che i francesi Francois e Luis Blanc aprirono nella cittadina tedesca di Amburgo un casinò, introducendo una roulette con uno “0”.
Dopo alcuni anni, nel 1860, il gioco venne bandito in Germania ed i Blanc furono costretti a trasferirsi a Monte Carlo, che da allora divenne il tempio europeo del gioco.
La roulette si diffuse in seguito anche in America, dal Mississippi di New Orleans fino al vecchio West, durante il periodo della caccia all'oro. Proprio in questi anni, gli americani si appassionarono al gioco della roulette e ai casinò.
Negli USA si diffuse principalmente la versione del doppio zero (“00”) della roulette, che aumentava il vantaggio del banco rispetto ai giocatori. Da allora la versione con un singolo “0” prenderà il nome di roulette europea e quella a due zeri, di roulette americana.
Il successo fu tale che un gran numero di bari obbligò i casinò a fare diverse modifiche al gioco. Il disegn del tavolo fu semplificato e la roulette venne posizionata in alto, per evitare frodi e permettere in questo modo puntate più rapide, consentendo al croupier di effettuare i pagamenti con maggiore facilità.
Il gioco della roulette ha una storia che rimane tuttora avvolta nel mistero, continuando ad appassionare milioni di giocatori in tutto il mondo. A rafforzare questo alone di mistero è la credenza che la roulette sia un gioco "demoniaco". Sommando, infatti, tutti i numeri del gioco da 1 a 36 si ottiene la somma 666: il numero di Satana.
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