Lo skilift è un impianto funicolare terrestre per il traino di sciatori su piste di risalita lungo pendii innevati o ghiacciati, con tracciato di norma rettilineo (detto anche sciovia). È costituita essenzialmente da un anello di fune metallica generalmente in moto unidirezionale continuo, teso fra due stazioni terminali e mantenuto ad altezza prestabilita dal terreno mediante sostegni muniti di rulli; alla fune sono fissati, a intervalli regolari, dispositivi per l’attacco e il traino degli sciatori, che, agganciatisi alla stazione di valle, vengono trainati a velocità uniforme, sciando su una pista predisposta sotto il ramo ascendente della linea, finché si staccano alla stazione a monte.
I primi impianti di risalita a servizio dello sci sono stati costruiti all'inizio del XX secolo; ma è dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, con l’aumento del benessere generalizzato, che gli sport invernali hanno conosciuto una progressiva diffusione in molti strati della popolazione, innescando una notevole evoluzione tecnica degli impianti di risalita.
Nel campo delle sciovie si è assistito al passaggio da quelle a fune bassa al tipo a fune alta, più sicure e confortevoli in quanto dotate di traini ad azione progressiva.
La sciovia è costituita nella maggior parte dei casi da:
una stazione motrice, dove è installato il motore che trasmette il movimento della fune;
la linea, formata dai sostegni e dalla pista di risalita;
una stazione di rinvio e tensione, costituita da una puleggia, libera di ruotare, montata su una piattaforma scorrevole contrappesata per mantenere costante nel tempo la tensione della fune.
Fa eccezione allo schema sopra riportato la stazione motrice avente la funzione di mantenere costante la tensione dell’anello di fune, detta stazione motrice-tenditrice; in tal caso l'altra stazione svolge la sola funzione di rinvio della fune.
La fune è sempre in movimento, e gli sciatori possono agganciarsi allo skilift alla stazione a valle, dove il piattello è a portata di mano. Per evitare che gli sciatori escano dalla linea ideale di traino, spesso vengono tracciati dei solchi nella neve, come per le piste da sci di fondo. Al termine della pista di risalita il piattello, abbandonato dallo sciatore, viene recuperato dal meccanismo di avvolgimento a molla.
La costruzione e la progettazione di ogni sciovia vengono regolamentate da normative tecniche, in Italia emanate dal Ministero dei Trasporti.
Negli ultimi anni, come conseguenza dell'aumento del numero di sciatori, le sciovie vengono spesso sostituite da moderne seggiovie, caratterizzate da una maggiore portata oraria.
Tipologie:
a piattello (i più diffusi);
ad àncora (per trasporto di sciatori in coppia, molto diffusi in Svizzera, in Austria e nel Nord America dove sono conosciuti con il nome di T-bar);
a fune bassa, o manovia, eventualmente con nodi di appoggio o con speciali supporti sagomati (per principianti);
ad agganciamento/sganciamento automatico, in cui i piattelli sono fissati a pertiche rigide collegate alla morsa sulla fune mediante una molla avente la funzione di ammortizzare lo strappo alla partenza (detti alla francese perché inventati dalla ditta francese Poma);
slittovia (formato da una grossa slitta, dove salgono i passeggeri, che viene trainata da una fune tramite un sistema di argano).
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