Pianta erbacea perenne alta 15 - 30 cm di colore grigio argentato e tormentosa per la presenza di una fitta pelosità. Il fusto è eretto ed ascendente, legnoso alla base e con rami fogliosi e indivisi nei 2/3 inferiori della pianta. Le foglie basali sono pennatopartite con rachide lungamente alata; sono lunghe 6 – 8 cm e presentano 3 – 5 coppie di segmenti lanceolati all’apice interi arrotondati o 2-3forcati. Le foglie cauline sono sessili ed alterne e abbracciano il fusto; rispetto alle foglie basali hanno misura progressivamente più ridotta con lunghezza nell’ordine dei 2 – 3 cm e larghezza di 1 – 2 cm. L’infiorescenza è raccolta in corimbo apicale formato da 4 – 15 capolini con diametro di 10 – 18 mm e con involucro cilindrico – ovoide villoso lungo 5 – 8 mm e largo 3 – 6 mm che presenta squame bordate di nero. I fiori sono ligulati bianchi (più raramente bianco giallastri) con ligula ribattuta verso il basso, arrotondata in alto e con 2-3 denti ottusi.
La tradizione trasmessa a noi da Plinio vuole che Achille curò alcune ferite dei suoi compagni d'arme, nell'assedio di Troia, con tale pianta; da qui il nome del genere (Achillea). Sembra che sia stato Chirone (suo maestro) ad informarlo delle capacità cicatrizzanti della pianta. Il nome della specie (clavennae) è in onore del botanico bellunese N. Clavena (sec. XVII).
Il binomio scientifico attualmente accettato (Achillea clavennae) è stato proposto da Carl von Linné biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
È una specie endemica originaria delle Alpi Orientali: dal Veneto alla Lombardia. Probabilmente è un neo-endemismo post glaciale.
In Italia è comune ma solo nelle Alpi Orientali. Fuori dall'Italia (ma sempre nelle Alpi) si trova in Austria e in Slovenia e in parte nelle Alpi Dinariche.
L'habitat tipico di questa specie sono i pendii soleggiati aridi e sassosi; ma anche le praterie rase alpine e subalpine. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
Sui rilievi queste piante si possono trovare da 1500 a 2600 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: subalpino e alpino. A certe condizioni questa specie può scendere a fondovalle fino a 600 m s.l.m.
E’ pianta officinale con proprietà toniche, astringenti, antispasmodiche, febbrifughe, espettoranti ed emostatiche. In Croazia e Slovenia, grazie alle sue caratteristiche aromatiche e digestive, viene utilizzata per la produzione di un liquore (pelinkovac) molto simile al nostro genepì.
Un tempo la pianta era usata per aromatizzare le grappe utilizzate poi come digestivo, proprietà derivante soprattutto dai principi amari. La specie è oggi protetta e ne è perciò vietata la raccolta.
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