Il nome del genere (Carduus) deriva dal latino (= “cardo” in italiano) che a sua volta potrebbe derivare da una parola greca il cui significato si avvicina al nostro vocabolo “rapare”; ma altre ricerche farebbero derivare da un'altra radice, sempre greca, “ardis” (= “punta dello strale”), alludendo ovviamente alla spinosità delle piante di questo genere. Mentre il nome specifico (defloratus) deriva sempre dal latino è può significare sfiorito, reclinato : qui probabilmente si fa riferimento al particolare portamento nutante del capolino; quello della sottospecie (carlinifolius) deriva dalla somiglianza delle foglie con quella delle specie del genere Carlina.
Pianta erbacea perenne eliofila, alta solitamente 40 – 50 cm ma che talvolta raggiunge gli 80 cm con rosetta basale di foglie molto spinose. Il fusto ascendente è poco ramificato, le foglie sono alterne e glabre; la lamina appare lanceolata con numerose spine divaricate molto pungenti sui margini. I fiori sono solitari, con capolini che non superano i 3 cm di diametro un po’ reclinati alla fioritura di colore porpora, più raramente rosati o addirittura bianchi.
L'infiorescenza normalmente è composta da capolini isolati nutanti sostenuti da un breve peduncolo e contornato da un involucro di squame spinose a disposizione patente (sono quindi incurvate verso l'esterno) soprattutto quelle inferiori. Dimensione del capolino : 25 – 30 mm.
I fiori del capolino sono tutti tubulosi (il tipo ligulato, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono inoltre ermafroditi, tetraciclici (calice– corolla – androceo – gineceo) e pentameri.
Fiorisce in luglio e agosto.
Normalmente l'impollinazione è entomogama (a mezzo di insetti), ma può avvenire anche di per sé.
Il frutto è un achenio sormontato da un pappo. Quest'ultimo è formato da molte file di ruvidi peli riuniti in più file alla base. La diffusione dei semi è anemofila (tramite il vento).
I semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
In Italia è più o meno presente ovunque (manca nelle isole); nelle Alpi è presente nella parte occidentale; mentre oltreconfine si trova in Francia (dipartimenti di Alpes-de-Haute-Provence, Hautes-Alpes e Alpes-Maritimes) e nei Pirenei;
Da un punto di vista altitudinale questa sottospecie è presente da 1500 fino a 2800 m s.l.m.; quindi frequenta il piano vegetazionale montano e quello subalpino;
L’habitat tipico per questa sottospecie sono i pascoli alpini e subalpini; ma anche le schiarite forestali, muri, rocce e ghiaioni; il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH basico, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
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