lunedì 1 giugno 2015

CIAO GIUGNO

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Sera di Giugno 

La luna doveva già essere alta dietro il monte
Tutta la pianura, allo sbocco della valle, era illuminata da un chiarore d'alba. 
A poco a poco al dilagar di quel chiarore, anche nella costa cominciarono a spuntare i covoni raccolti in mucchi, come tanti sassi posti in fila.
Degli altri punti neri si muovevano per la china, e a seconda del vento giungeva il suono grave e lontano dei campanacci che portava il bestiame grosso, mentre scendeva passo passo verso il torrente. 
Di tratto in tratto soffiava pure qualche folata di venticello più fresco dalla parti di ponente e per tutta la lunghezza della valli udivasi lo stormire delle messi ancora in piedi.

Giovanni Verga


Giugno, denominato anche Mese del Sole o Mese della Libertà, è il 6º mese dell'anno secondo il calendario gregoriano, ed è il primo mese dell'estate nell'emisfero boreale e il primo dell'inverno nell'emisfero australe; conta 30 giorni e si colloca nella prima metà di un anno civile. Il nome deriva dalla dea Giunone, moglie di Giove.

La denominazione Mese del Sole deriva dal fatto che in corrispondenza del 21º giorno del mese, ovvero nel solstizio d'estate, l'asse terrestre presenta un'inclinazione tale da garantire la massima durata di luce nell'arco di un giorno. In contrasto con il solstizio d'estate, il solstizio d'inverno che cade il 22 dicembre, rappresenta il giorno dell'anno solare più corto, in quanto l'asse terrestre raggiunge un valore di declinazione negativa, rappresentando quindi l'inizio della stagione invernale nell'emisfero boreale. La traduzione inglese del nome, June, viene usata come nome proprio femminile.

Come suggerisce il proverbio contadino «Giugno la falce in pugno», per la natura segna un periodo di grande fioritura: dalla mietitura dei campi di grano al taglio dell'erba nei prati, alla frutta che in molte specie raggiunge la giusta maturazione ed è pronta per essere raccolta; senza dimenticare i tanti fiori che sbocciano e rendono i giardini più colorati in questa fase dell’anno. 

Sul piano astronomico, ad est dell'emisfero boreale domina la lunga scia della Via Lattea, che mostra il punto più luminoso tra le stelle Sadr e Albireo della Costellazione del Cigno. Di rilievo è anche il fenomeno dell'asterismo del Triangolo estivo, che appare dopo il tramonto ed è un punto di riferimento per osservare le principali costellazioni.

E' il mese del Solstizio (20 o 21 Giugno). "Solstizio" deriva dalle parole latine per "sol", cioè Sole, e "sistere" ossia "fermarsi": ovvero, il momento in cui il Sole si arresta nel suo punto più alto. Il Solstizio d'estate si verifica proprio quando l'asse della Terra è più inclinato verso il Sole di 23.4 gradi e i raggi colpiscono direttamente la linea di latitudine tropicale (per noi, il Tropico del Cancro). Nel mese di Giugno, l'inclinazione è verso il Sole nell'emisfero settentrionale, mentre nell'emisfero australe accade nel mese di dicembre, quando da noi è il Solstizio d'inverno.Il solstizio d'estate ha le ore più lunghe di luce per l'emisfero nord. Il Sole, che di solito si erge direttamente a est, svetta a nord -est e tramonta a nord-ovest. Questo significa che il sole è nel cielo per un periodo di tempo più lungo, producendo più luce del giorno.

La prima parte del mese di giugno è nel segno di Gemelli che lascia il posto al segno del Cancro.

I Gemelli sono il 3° segno dello Zodiaco. Sono un Segno d’aria, l’aria trasparente e mutevole di Giugno, lo zeffiro che scompiglia i capelli. 

I Gemelli sfiorano veloci la natura in fiore, gli alberi carichi di frutti, e come iridescenti farfalle si posano su tutto e non si fermano su niente. Arrestano il volo quel tanto che basta per vedere e capire, poi… via! Verso qualcosa di nuovo con evoluzioni ed esibizioni che sembrano compiute davanti a uno specchio. 

Perché i Gemelli sono esibizionisti, narcisisti, protagonisti. Cercano di attirare l’attenzione e soffrono se nessuno li guarda, se passano inosservati. Anno intelligenza acuta e pronta, nervosa e scattante: capiscono e afferrano subito, ma passano anche subito ad altro e possono essere incapaci di proiettare le loro potenzialità verso le cattedrali del pensiero. 

I Gemelli si fermano prima di intraprendere i grandi voli, si applicano al mondo che trovano attorno a sé: in quel mondo sanno farsi conoscere, sanno brillare, sanno affascinare. Entrano in tutti i negozi, partecipano a tutte le feste, sono orgogliosi di essere dappertutto, di essere in testa alle liste degli invitati, di aggiungere un nome nell’agenda particolare e riservata. Tutto questo rassicura gli aerei Gemelli che non hanno e non vogliono punti fermi nella vita ma ne sentono la mancanza e ricercano allora molti punti fermi ma per breve tempo. 

I Gemelli sono adolescenti nell’anima, nel cuore, nella mente, nella parola. Sono innamorati adorabili e ardenti, sono studenti vivaci e intelligenti dei quali si dice che potrebbero fare molto di più, hanno la parola brillante che conquista. Vivono a scuola il loro periodo migliore perché sono ancora lontani dalle responsabilità, il dovere, i sacrifici della maturità che li sgomentano, li fanno fuggire.

Per stare con un Gemelli bisogna accollarsi molte responsabilità che sarebbero sue, accettare di non avere orari fissi e di inventare i giorni uno dopo l’altro. Il Gemelli porterà nella routine quotidiana novità, idee, progetti, entusiasmi e riuscirà a proiettare chi lo segue in una dimensione eternamente giovane. 

Non sono per i Gemelli i lavori e gli studi in solitudine e tutto quanto sappia di ripetitivo: se costretto a un’attività ripetitiva, saprà ricavarsi amplissimi spazi personali. Ama una casa che faccia colpo sugli ospiti, ama essere sempre aggiornato e informato e le notizie politiche lo colpiscono come fatti personali. Ama le compagnie divertenti e le vacanze di movimento: ma non molto lontano. 

Il suo pianeta è Mercurio; in Gemelli è esaltato Plutone.

Il suo colore è il giallo. Il suo giorno è il mercoledì. Il suo fiore è il mughetto. Il suo albero è il noce e fra gli arbusti il ginepro. Il suo metallo è il mercurio. La sua pietra è la corniola, ma anche l’agata. 
A tavola preferisce tanti piattini con tante pietanze come nella cucina cinese e Giapponese. Ama molto le albicocche e le melanzane.

Il Cancro è un Segno d’acqua, l’acqua dolce dei fiumi e dei laghi, l’acqua serena di luglio che invita a tuffarsi.

Il Cancro è il tempo pigro e lento dell’estate, un tempo immobile di lunghe ore sonnolente che invitano a riposare, a crogiolarsi. 

Il Cancro si crogiola molto, infatti, nei suoi dolori come nelle sue gioie, nei suoi progetti come nei suoi ricordi. Dell’animale che lo simboleggia ha la dura corazza che non è facile oltrepassare. Sembra morbido ma è duro, sembra malleabile ma non cambia idea, sembra “maneggiabile” ma lo è meno di chiunque altro. 

E’ diffidente e si difende: difende se stesso, la sua casa, le sue idee, la sua routine e le sue abitudini con l’arma a lui più congeniale: la resistenza passiva. E mentre in apparenza accetta consigli, idee, suggerimenti, dentro la sua corazza prosegue tenacemente verso le sue mete, i suoi obiettivi. Un Cancro va sempre fino in fondo, costi quel che costi. 

Che nessuno si lasci ingannare dall’apparente fragilità, dall’autocommiserazione: il Cancro non è fragile e indifeso. E’ invece emotivo e ansioso e ha bisogno di sicurezze. Vede nei cambiamenti una minaccia e nel passato le sicurezze più sicure, quelle che nessun cambiamento metterà in crisi. Alle sicurezze cristallizzate per sempre nella sua memoria il Cancro torna di frequente, sia per arricchire il presente, sia per rivivere nel sogno un perfetto tempo passato se il presente è in crisi. Nel ritorno al passato c’è un desiderio d’infanzia, il rimpianto di un periodo della vita in cui il Cancro adulto fu bambino. 

Il Cancro non batte i pugni sul tavolo e non alza la voce; preferisce tacere e soffrire in silenzio rimproverando acerbamente, con silenzi eloquentissimi chi non gli da quanto gli spetta. Ma il Cancro non è solo silenzi eloquenti, ricordo, resistenza, tenacia. Dentro la sua casa, in mezzo alle sue cose, il Cancro riversa su chi ama tesori inesauribili d’amore, dedizione, tenerezza e stare con un Cancro significa avere la certezza di un amore saldo come la roccia. 

Per il Cancro la casa è tutto, come la conchiglia per l’ostrica. La vuole bella, con tende e lampade del colore del latte, con tanti oggetti d’argento o di rame da lucidare con amore, con letti morbidi. 
Non sono per il Cancro le attività che richiedono grinta e decisione. Sono invece per lui gli studi e i lavori che richiedono tenacia, fantasia, affetto.

Il suo pianeta è la Luna; in Cancro è esaltata Venere.

Il suo colore è il bianco latte. Il suo giorno è il lunedì. Il suo fiore è la ninfea e tutte le piante acquatiche, ma anche l’orchidea. Il suo albero è il salice piangente. Il suo metallo è l’argento. La sua pietra è la perla. A tavola ama molto i derivati del latte e dello zucchero: formaggi, dolci, yogurt… Ama le macedonie e tra le verdure il cetriolo.


Proverbi:
Acqua di giugno rovina il mugnaio.
Quando imbrocca d'aprile, vacci col barile; quando imbrocca di maggio, vacci per assaggio; quando imbrocca di giugno, vacci col pugno.
Biondo ondeggia di giugno il grano pronto sta il contadino con falce in mano.
Giugno ventoso, porta presto il grano sull’aia.
In giugno, in bene o in male, c'è sempre un temporale.
Tra maggio e giugno fa il buon fungo.
Di giugno levati il cuticugno.
Giugno la falce in pugno.
Giugno ciliegie a pugno.
Per san Vittorino (8) ciliege a quattrino.
A San Barnabà (11) la falce al prà, o piglia la falce, e in Maremma va.
Per San Barnaba, l’uva viene e il fiore va.
Se piove a santa Desiderata (12) casca l’uva e resta la grata.
Sant’Antonio (13) dalla barba bianca, fammi trovar quel che mi manca.
Se fa freddo a san Luigino (21),farà caldo a san Paolino (22).
Per San Paolino c'è il grano e manca il vino.
La vigilia di San Giovanni (23),piove tutti gli anni.
A San Giovanni (24) il sorgo va in pan.
La notte di san Giovanni, entra il mosto nel chicco.
La notte di san Giovanni, ogni erba nasconde inganni.
Quando piove il giorno di San Vito (15) il prodotto dell'uva va sempre fallito.
A San Vito (15)il castagno è incardito.
Se marzo non marzeggia, giugno non festeggia (oppure april mal pensa).
Per san Vito il merlo becca moglie e marito.
Per San Pietro (29), o paglia o fieno.
Se piove ai santi Paolo e Pietro (29) piove per un anno intero.







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